Piacere Viviana
Il mercato dell'uva da tavola
Negli ultimi anni, la quantità di uva e di frutta in generale consumata in Italia è progressivamente diminuita; la commercializzazione dell’uva da tavola risente quindi, al pari di altri reparti ortofrutticoli, di una stagnazione dei consumi. Per questo, è importante sviluppare politiche di promozione e di educazione alimentare e iniziative come Viviana, volte a stimolare la domanda interna e a fare cultura di prodotto.
Il mercato italiano dell’uva da tavola è dinamico, influenzato da fattori climatici, geografici e di consumo.
Per comprendere a pieno il funzionamento del mercato dell’uva da tavola, è necessario prendere in considerazione i seguenti fattori:

1 Stagionalità
La stagionalità è un elemento fondamentale del mercato dell’uva da tavola italiano.
L’uva da tavola italiana ha un calendario di commercializzazione molto lungo, che parte da giugno e si estende fino a dicembre/gennaio.
Aprono la stagione le varietà di uva che provengono dal distretto di Mazzarrone, nel catanese, e dall’Abruzzo. In entrambi i casi parliamo di uve coltivate in serra.
Seguono quelle precoci siciliane, coltivate in impianti coperti per accelerarne la maturazione, e poi le uve da tavola pugliesi.
Il periodo di maggiore offerta va dalla fine di luglio alla prima settimana di settembre, con frutti provenienti da coltivazione a pieno campo. Le uve che si trovano sul mercato da settembre in poi sono uve tardive, ottenute da campi coperti per ritardarne la maturazione o, infine, uve frigoconservate.
Ecco il calendario di commercializzazione delle principali varietà di uve da tavola italiane:

2 Prezzi
Essendo un prodotto stagionale – perlomeno in Italia – il listino prezzi dell’uva da tavola è condizionato dalla provenienza geografica e dalla quantità di prodotto presente sul mercato.
Per esempio, l’uva siciliana che arriva sul mercato a giugno ha un costo maggiore, poiché è l’unica varietà che risponde all’offerta in quel periodo dell’anno; a luglio e agosto, quando ormai la produzione è a pieno regime, i produttori pugliesi, le cui uve arrivano a maturazione in quel periodo, riescono ad abbassare i costi.
In generale, la qualità del raccolto, la tipologia d’uva (quella apirena è sempre più richiesta) e metodo di coltivazione biologica o biodinamica sono fattori che più influenzano i prezzi.
3 Territorialità
Altro fattore che influisce sul mercato dell’uva da tavola è la territorialità.
Il maggior consumo di uva si registra al Sud (34-37% del totale). Non è un caso quindi che l’origine geografica incida sugli acquisti, visto che più del 90% dell’uva da tavola è prodotto in Puglia e Sicilia. Nella classifica seguono le regioni del Nord-Ovest con il 27% degli acquisti.
Se si analizzano però i volumi di spesa, le distanze si assottigliano a causa del prezzo più elevato nelle regioni di Nord-Ovest.
4 Canali di acquisto
L’ultimo fattore da considerare per un’analisi completa del mercato interno è costituito dai canali di acquisto dei consumatori finali. Quello che emerge dei dati è che la grande distribuzione sta prendendo sempre più piede rispetto ai canali tradizionali. Nel comparto ortofrutticolo, la fetta di mercato conquistata negli ultimi anni da supermercati, ipermercati e hard discount è salita a oltre il 50%. La crescita delle GDO è chiaramente andata a discapito del tessuto dei piccoli dettaglianti, che hanno perso terreno nel mercato. Il cambio di passo è avvenuto nelle medesime condizioni anche nel settore dell’uva da tavola.
L'export
A differenza di altri settori, l’esportazione dell’uva da tavola italiana non è dovuta alla necessità di smaltire il surplus produttivo, ma è legata a un vero e proprio successo commerciale di alcune varietà storiche come la Regina, l’Italia e la Victoria.
L’Italia è tra i principali esportatori mondiali di uva da tavola, grazie a una tradizione consolidata, a una varietà ampia di cultivar e a un know-how produttivo che combina agricoltura di precisione e tecniche tradizionali.
A fronte di una generale diminuzione nel volume dell’export degli ultimi anni, si è verificato un aumento nel valore per chilo di prodotto, anche grazie all’innalzamento degli standard di produzione, alla diffusione delle certificazioni di qualità, alla maggiore richiesta di prodotti bio, all’investimento in packaging dedicati, ecc…
Questa importante capacità di esportazione fa sì che la bilancia commerciale del settore sia assolutamente in attivo.
Le varietà di uva
In Italia si coltivano numerose varietà di uva da tavola: con o senza semi, bianca, rossa o nera.
I circa 50.000 ettari dedicati a questa produzione garantiscono un approvvigionamento costante per gran parte dell’anno.
Ricca di minerali, vitamine e potenti antiossidanti, l’uva italiana è uno degli alimenti più indicati per chi desidera seguire un’alimentazione sana ed equilibrata.